L’allattamento non sempre è rosa e fiori! Possono a volte insorgere difficoltà che mettono in crisi mamma e bambino, minando la serenità di questo rapporto speciale.
Ci sono alcuni segnali, che la mamma può notare, che potrebbero indicare la presenza di una difficoltà nel bambino dovuta a torcicollo e tensioni.
Un segnale molto evidente è lo schiocco della lingua dovuto alla difficoltà del bambino di mantenere l’attacco e alla conseguente perdita del sottovuoto che spesso può portare ad ingurgitare molta aria.
Un altro segnale è la difficoltà a gestire il flusso di latte per la maggior parte della poppata: soprattutto quando il latte fuoriesce con un flusso forte portando ad apnea, latte che esce dalla bocca o che va di traverso.
Per riuscire a mantenere l’attacco il bambino mette in campo alcune strategie come quella di mordere con le gengive o tenere la bocca in tensione formando così delle fossette nelle guance.
Queste difficoltà potrebbero causare agitazione e irrequietezza del bambino che rimane in tensione durante la maggior parte della poppata a volte arrivando ad attaccarsi e staccarsi ripetutamente ed esprimendo frustrazione. Altre volte però, soprattutto nei bimbi molto piccoli, queste difficoltà potrebbero scoraggiare il bambino portandolo ad addormentarsi spesso e subito al seno.
Un altro segnale che spesso allarma le mamme è lo scarso accrescimento di peso, nonostante attacco, posizione e gestione dell’allattamento siano corretti.
Infine nella mamma potrebbero presentarsi dolore al seno dovuto alla presenza di ragadi o dolore che aumenta durante il corso della poppata e si presenta anche come dolore trafittivo tra una poppata e l’altra. I capezzoli potrebbero presentarsi schiacciati e sbiancati al termine della poppata.
Spesso l’apertura della bocca del bambino è molto ridotta.
E’ importante in questi casi una valutazione dell’anatomia del bambino con osteopata pediatrico per lavorare al meglio sui disturbi della suzione.
Oltre a valutare la qualità della suzione, con il supporto di un mignolo guantato, l’osteopata valuta tutte le strutture interconnesse al meccanismo della suzione: la muscolatura della bocca e della lingua, la mandibola, il collo, lo ioide e le relazioni fasciali ad essi associati. Come sarebbe possibile, infatti, avviare un buon allattamento se la muscolatura della mandibola limita, a causa di forti contratture il meccanismo di suzione? E come sarebbe possibile aprire bene la bocca se non si valutano i muscoli facenti parte del pavimento buccale? E come può un bambino nutrirsi correttamente se ha una limitazione importante a livello cervicale e della muscolatura ad essa associata che non gli permette né di ruotare e né di estendere il capo?
Capite bene che, mai come in questo caso, un lavoro su più fronti che interessi sia il bambino che la gestione dell'allattamento (utilizzando particolari posizioni, strategie di attacco e strategie di gestione delle poppate) può fare realmente la differenza.

Comentarios